Traduzione giudiziaria

Ammettiamo che, Lei, in qualità d’un querelante, convenuto o rappresentante partite in una città straniera per un’udizione giudiziaria, e Le occorre un interprete giudiziario locale.

Nei molti paesi esiste una categoria particolare dei traduttori, cosiddetta “traduttori giurati”. Ogni tanto li chiamano solamente “traduttori giudiziari”.

Se uno turista o un uomo d’affari viente arrestato come una presona privata sul territorio nazionale, diciamo, della Germania o della Spagna, per un illecito amministrativo e per di più per un sospetto nella commissione di reato penale, così, evidentemente, occuparsi per sé stesso e conto suo alla ricerca dell’interprete lui non avrebbe la possibilità. Di questo fare s’occupa l’autorità locale poliziesca o delle autorità giudiziaria. Ma se Lei conviene in un ruolo d’un querellante o d’un convenuto all’udienza di tribunale arbitrale o all’udienza di non importa quale causa civile, così si potrebbe provare ad invitare e proporre al tribunale una candidatura d’un traduttore giurato indipendente alla sua propria scelta. E’ un diritto del tribunale riconoscere o declinare tale traduttore.

Per una traduzione giudiziale con successo, oltre alle abilità buone nell’interpretazione consecutiva, ad un traduttore sarà d’aiuto una conoscenza della terminologia giudiziale nel settore in cui viene svolta l’udienza. Ad esempio, il diritto civile, diritto commerciale o il diritto del mare, sono dei settori assai differenti aventi della sua propria terminologia ed aspetti legali. A tutt’altre condizioni pari, sempre meglio Scelga un traduttore che abbia già un’esperienza della traduzione riuscita nelle udienze giuridiche analogiche. Fa una gran importanza la percezione al cento per cento per un traduttore all’orecchio, sopratutto, quella lingua nella quale verebbe eseguita l’udienza, ed in più abilità rapidamente e preciso tradurre tutte le domande, risposte e dei dichiarazioni all’udienza sia in una che in un’altra direzione.

E’ supposto che qualsiasi “traduttore giurato” certificato, già per definizione, soddisfa a questi requisiti d’idoneità qualificativa. Ma se nel paese dato non esiste la categoria sancita dei traduttori giurati o giudiziali, così sarebbe meglio preoccuparsi in anticipo di quali requisiti formali vengono immessi per delle autorità giudiziari di questo paese agli interpreti purché essi vengono ammessi alla traduzione alle udienze, all’interrogazione dei testimoni e così via.

In ogni caso, sul primo posto stia, come di regola, la presenza ad un traduttore il certificato che confermi la sua qualificazione d’un traduttore (laurea nel settore di traduzione od un cetrificato di surpasso un esame corrispondente) e, come il fattore secundario, ma non di meno importante (in questo caso non per un tribunale, ma per un cliente) sempre la presenza ad un traduttore un’esperienza professionale nelle udienza al tribunale.

Indipendentemente di quello sia questo un traduttore giurato ufficiale o solamente un traduttore con un’esperienza forte, sapiente nelle sottilità giudiziari, per una traduzione con successo al tribunale è preferibile in anticipo fargli conoscere dei materiali della causa almeno superficiale e delle posizioni delle parti nella causa giudiziaria.

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