Interprete ad incontri al vertice

Una traduzione diplomatica o di protocolo avrebbe molto con una traduzione ai negoziazioni. Con una sola differenza, che in questo caso degli incontri abbiano un carattere più ufficiale, di protocolo. Corrispondentemente, salvo la qualità della traduzione, un significato importante abbia un’osservanza e resoconto per un traduttore una serie delle norme e regole, legati all’etichetta diplomatica e d’affari, comprendendo un completo d’affari, una cravatta ecc.

Un traduttore non avrebbe mai il permesso di divulgare qualsiasi informazione di caractere interno, che gli verrebbe conosciuta come un resultato d’una preparazione e d’una partecipazione in un incontro simile in qualità d’un traduttore.

Agli incontri di protocolo vengono strettamente regolamentate delle posizioni, contando anche il posto del traduttore. Normalmente un traduttore occupa la posizione a destra od a sinistra del dirigente d’una delegazione, con la quale egli sia venuto. Ma anche capitano degli eccezioni.

Importante che sia nella presentazione e nel corso dell’incontro un traduttore moninerebbe correttemente tutti i nomi, incarichi, titolazioni e denominazioni degli enti. Evitando le eventuali cause imbarazzanti, sarebbe meglio d’anticipo dare al traduttore delle istruzioni, orientarlo su dei nomi, incarichi e dei concetti, che potrebbero richiamare difficoltà supplementari durante la traduzione.

In una traduzione diplomatica o di protocolo, quando parla il dirigente della delegazione, normalmente gli traduca il “suo” traduttore sulla lingua esterna (per esempio allo spagnolo od il tedesco). E quando prende la parola un dirigente d’un’altra delegazione esterna, gli traduca anche il “suo” traduttore in questo caso, che non sia la sua matterna lingua italiana.

Si conta che il “suo” traduttore conoscerebbe più dettagliato l’essenza di questione, anche possiede un’informazione necessaria e, ch’è il più importante, non commetterebbe mai delle alterazioni ideologiche nel trasmettere delle idee d’un suo principale, in una lingua estera, e riporterebbe tutto “come dev’essere”. Ma delle piccole incoincidenze non abbiano tanta importanza.

Ed anche dal suo traduttore sempre è possibile rigorosamente richiedere per una traduzione mancante d’esattezza od incompletezza. Lo sarebbe più facilmente di correggere od anche suggerirgli, se lui senterebbe qualche difficoltà nel tradurre delle certe sottilità. E questo non è mai una violazione del protocolo diplomatico o d’etichetta d’affari.

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